Iniziative politiche

La Svizzera deve presentare un bilancio neutro delle emissioni di gas serra entro il 2050.
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La Svizzera deve presentare un bilancio neutro delle emissioni di gas serra entro il 2050. Il Paese persegue l’obiettivo concordato a livello internazionale di limitare il riscaldamento globale a un massimo di 1,5 °C rispetto all’epoca pre-industriale. Per raggiungerlo, a gennaio del 2021 il Consiglio federale ha approvato la «Strategia climatica a lungo termine della Svizzera»:

Nel 2019 il Consiglio federale ha deciso che entro il 2050 la Svizzera non dovrà emettere più gas serra di quanti non ne possano essere assorbiti dai pozzi naturali e tecnici. Con l’obiettivo di emissioni nette pari a zero, tiene conto delle conoscenze scientifiche più recenti acquisite dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), secondo cui è sufficiente un riscaldamento globale medio di 1,5 gradi per provocare conseguenze gravi per l’uomo e la biodiversità. La Svizzera, un Paese alpino, è particolarmente colpita dai cambiamenti climatici, poiché le sue temperature aumentano del doppio rispetto alla media mondiale.

Contemporaneamente alla decisione di adottare l’obiettivo di emissioni nette pari a zero, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni di elaborare una strategia climatica. Il 27 gennaio 2021 il Consiglio federale ha approvato la «Strategia climatica a lungo termine della Svizzera». La Svizzera adempie in tal modo un impegno assunto nel quadro dall’Accordo di Parigi, in base al quale i Paesi sono tenuti a presentare al Segretariato dell’ONU sui cambiamenti climatici entro fine 2020 le rispettive strategie climatiche a lungo termine. Una base importante per la strategia svizzera è costituita dalle Prospettive energetiche 2050+ pubblicate nell’autunno 2020 dall’Ufficio federale dell’energia.

Linee guida per una Svizzera clima-neutrale entro il 2050

La strategia climatica a lungo termine formula dieci principi strategici, che nei prossimi anni dovranno caratterizzare la politica climatica svizzera. Mostra i possibili sviluppi fino al 2050 per i settori seguenti: Edifici, Industria, Trasporti, Agricoltura e alimentazione, Mercato finanziario, Aviazione e Industria dei rifiuti, e stabilisce per ciascuno di questi settori obiettivi strategici.

La strategia illustra anche l’entità delle emissioni fino al 2050 che si presumono difficili da prevenire, le quali dovranno essere compensate utilizzando tecnologie di cattura e di stoccaggio del CO2 (CCS) e tecnologie a emissioni negative (NET). Le tecnologie CCS catturano il CO2 direttamente laddove viene prodotto, presso impianti industriali e di trattamento dei rifiuti. Le NET sono invece utilizzate per le emissioni che non possono essere filtrate direttamente, ad esempio quelle dell’agricoltura, catturandole dall’atmosfera e immagazzinandole in modo permanente.

Emissioni nette pari a zero: obiettivo raggiungibile

La «Strategia a lungo termine per il clima» mostra che la Svizzera può ridurre le proprie emissioni di gas serra nei settori Trasporti, Edifici e Industria di quasi il 90 percento entro il 2050. I settori Edifici e Trasporti possono ridurre a zero le emissioni entro il 2050, e anche le emissioni dovute al consumo di energia nell’industria si possono in pratica prevenire completamente. Nel settore dell’aviazione, i carburanti rinnovabili sostenibili e le nuove tecnologie di propulsione offrono un potenziale di riduzione delle emissioni. Nel settore agricolo e alimentare, le emissioni possono essere ridotte almeno del 40 percento rispetto al 1990.

Nel 2050 le emissioni di gas serra rimanenti generate dall’industria, dalla valorizzazione dei rifiuti e dall’agricoltura saranno pari a circa 12 milioni di tonnellate di equivalenti di CO2. Possono essere compensate con l’impiego di CCS e NET. Paese innovativo e finanziariamente forte, con una produzione interna di energia elettrica quasi priva di emissioni di CO2, la Svizzera è in una buona posizione per raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero entro il 2050.

La protezione del clima costa meno di un cambiamento climatico incontrollato

I costi sociali ed economici di un cambiamento climatico incontrollato superano di gran lunga i costi delle misure di protezione del clima. Per il Paese, l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero presenta quindi anche un grande interesse economico. Con l’abbandono dei combustibili e carburanti fossili come petrolio, gas, benzina e diesel, la Svizzera riduce anche la sua dipendenza dall’estero. Il denaro che attualmente finisce all’estero, in futuro sarà investito nella nostra economia, a beneficio del commercio nazionale.

La legge sul CO2 bloccata alle urne

La strategia a lungo termine per il clima avrebbe dovuto basarsi sulla revisione della legge sul CO2 e relativi obiettivi. La legge sul CO2 approvata dal Parlamento nella sessione autunnale 2020 sarebbe stata un presupposto fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo climatico a lungo termine. Tuttavia, il 13 giugno 2021 in una votazione popolare nell’ambito di un referendum facoltativo, la legge è stata respinta con il 51,6 percento. Quindi non entrerà in vigore nel 2022 come previsto. Resta aperta la questione di come ora la Svizzera raggiungerà il suo obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 50 percento entro il 2030 e arrivare a emissioni nette pari a zero entro il 2050.

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